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al testo di Amina Narimi
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In una regione lontana dalla scia luminosa della Via lattea a nord della coda dell'Idra e del Centauro
giace Almah priva di luce e ombra. Vestigiale ai confini della chioma di Berenice intuisce l'estate del cuore,carne il vagare solitario di un abete nel deserto di un Anello Mentre l'Anima divarica. le gambe fino a sanguinare sull'altare oltre le poverissime verità Privo di tratto l'll tacito accadere- del respiro delle dita immacolate stelle esplose fino al silenzio attese- si spacca nel sole di ogni giorno rosa. dentro Tutto. La rosa impenetrabile d'amore che non dura al gesto solo. Ogni mio risveglio, al pari è senza rami, non la sera che mi ricopre i fiori in solitari compiti fedele vergine in sua prossimità come ogni cosa che è nel grembo del mondo, caduca e immortale mi apro in esso l'll desiderio di esserci stata nell'imminente nascita del prato venivo su con l'erba intatta come le trentasei vedute del Fujii nell'orgasmo quotidiano differenti imparando a morire come ogni cosa viva. Nell'immanenza felice di scoprire l'imene intatto delle cose. L'assenso incondizionato sulla vita tanto profondo e irrevocabile Cuore aperto a tutto e Cosa sola Unita Madre e Vergine nell'estasi Fedele
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